lunedì 28 maggio 2007

i più forti dell'Italia siamo noooiiiiii!!!!



Siamo noi siamo i più forti dell'Italia siamo noi!!!
Scusate il ritardo, ma volevo prolungare i festeggiamenti.
E 15!!!

sabato 19 maggio 2007

L'omicidio di un omicida


Elio Petri è stato un grande regista.
Probabilmente il miglior regista a coniugare pellicola e temi sociali.
Elio Petri ha fatto 2 film dedicati al Commissario Calabresi: "Tre ipotesi sulla morte di Giuseppe Pinelli" e "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto".
Passi il primo, visto che Calabresi è SEMPRE stato ritenuto responsabile della morte di Pinelli, che c'entra il secondo?

Eh sì, invece, il secondo c'entra eccome. Anzi!!!
Il film parla di un commissario che viene promosso capo dell'ufficio politico della questura, come il nostro sopra.
E come il nostro sopra per scagionare accuse (nella realtà rivolte ai servizi deviati, nel film al commissario stesso) se la rifà contro un poveraccio innocuo che aveva l'unica colpa nel credere nella sinistra extra-parlamentare in un periodo in cui pensare fuori dagli schemi è considerato un atto terroristico.

Nella realtà, Luigi Calabresi è stato giustiziato il 17 maggio 1972.
Lo ripeto e lo urlo: GIUSTIZIATO!!!
Perché Calabresi fu uno strumento di repressione, fu un'arma usata contro i diritti umani, un attentato alla libertà di espressione dei lavoratori, degli studenti, ma sopratutto dei cittadini. E questo consapevolmente e cosciensiosamente.

Il 17 maggio 1972, alle 9.15, a Largo Cherubini, Milano
FU FATTA GIUSTIZIA!!!

giovedì 17 maggio 2007

Faith in chaos


9.13, nota personale:
quand'ero piccolo mia madre mi diceva che non bisogna mai guardare fisso il sole.
Ma una volta, a 6 anni, l'ho fatto.
Guardare in alto, più in alto. Puntare il sole.
Non avere limiti, non farseli imporre.
La cosa più brillante che riusciamo a vedere, in questo cielo.
Puntarlo, sfidarlo.
I dottori non sapevano se i miei occhi sarebbero mai guariti.
Io ero terrorizzato.
Ero solo, in tutto quel buio.
E dopo questo non vedere niente.
Dopo tutto questo, vedere ciò che ci circonda.
Quanto siamo invisibili.

Puntare il sole, puntare in alto.
Atterrare, ma restare lassù.
Vederlo e non poter vedere altro.

C'è il sole, al centro dell'universo.
Non ci siamo noi.

lunedì 7 maggio 2007

L'arte della libertà


Cioè, KEPPALLE!!!
E ritiro fuori nartravorta la Tate Modern e l'arte contemporanea.
Cosa dovrei fare?
A me mi piace così
.

Ovviamente siamo alle solite, allo sparare su tutto ciò che il mondo circostante ritiene utile e/o bello.
Comunque...

Sarà ma a me l'arte che non sia contemporanea non piace.
(Esporro di seguito i miei vaneggiamenti quindi tenetevi forte e mandate a letto i bambini)

L'arte prima della fine dell'800 era arte sì figurativa, ma era soprattutto arte commissionata.
Era arte che nasceva nelle corti, nelle chiese, che viveva di mecenatismo.
Inutile ricordare i vari esempi, basta prendere un'opera rinascimentale a caso per convalidare questa tesi.

Ma dalla seconda metà del secolo XIX i pittori rifiutati dalle gallerie principali si ribellano, esponendo per conto loro.
Ecco che nascono le prime avanguardie.

Ciò che sta dietro le avanguardie non è più la ricerca del bello, della soddisfazione visiva.
Le avanguardie mostrano il lato umano dell'artista, i sentimenti, ciò che esprime la società, l'oppressione dell'anima ed anche la leggerezza di un soffio.
E' arte che rispecchia i tempi, ma non visti da un sovrano, ma dal popolo.

Personalmente quando ammiro un'opera d'arte contemporanea la prima cosa che guardo è l'anno in cui è stata realizzata e la scheda dell'autore.
Solamente così riesco a percepire ciò che l'opera vuole trasmettere, mi immergo dentro di essa e allo stesso tempo la guardo distaccata.

Perché giuro che in ogni opera contemporanea c'è quella brezza di freschezza e novità che ha formato la nostra società.

L'arte contemporanea è libertà dell'animo, dell'individuo.