giovedì 15 marzo 2007

Confessioni di una mente torturata


L'uomo ritratto in questa foto è Khalid Sheikh Mohammed.
E' lui la vera mente degli attentati dell'11 settembre, oltre che l'assassino di Daniel Pearl, nonché ideatore di un attentato fallito all'allora Pontefice Giovanni Paolo II, mentre si trovava in visita nelle Filippine.

Ovviamente lo ha dichiarato durante la prigionia nel campo di detenzione USA di Guantanamo.
Di suo spontanea volontà.

Ma il problema non sta qui, anche se torturare prigionieri per estorgere loro confessioni è di per sé un crimine.
Il problema sta nei media che hanno dato la notizia senza metterla in dubbio, senza che nessuno accusasse gli USA di barbarie.

Come è possibile credere ad un prigioniero che, sì è un terrorista, ma che ha confessato tutto ciò che poteva confessare e per di più in una prigione famosa per la crudeltà dei suoi secondini?
Non erano ritenute criminali le squadracce fasciste? Ecco, si comportavano alla stessa maniera.

E' forse questa la democrazia che gli USA vogliono esportare?

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